Le delegazioni di Russia e Ucraina si sono incontrate a Istanbul e si sono scambiate dei memorandum con le condizioni per il cessate il fuoco e la pace.
C’era grande speranza per l’incontro a Istanbul tra le delegazioni di Ucraina e Russia al fine di trovare un accordo per il cessate il fuoco e la pace. Invece, dalla riunione durata circa un’ora, ci si è trovati davanti ad un quasi nulla di fatto con il presidente turco, Erdogan, che proseguendo nel suo intento di fare da mediatore tra i due Paesi in guerra, è tornato a proporre un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky.

Ucraina: la proposta di pace
Il tanto atteso incontro tra Russia e Ucraina del 2 giugno 2025 a Istanbul si è concluso con un quasi nulla di fatto. Le due parti si sono scambiate i reciproci memorandum che contengono le condizioni per il cessate il fuoco, e dopo poco più di un’ora la riunione si è conclusa. Al termine dei colloqui, il presidente turco Erdogan ha proposto di un nuovo un vertice tra Putin e Zelensky, magari con la partecipazione di Donald Trump.
Inizialmente, gli ucraini si erano seduti al tavolo con una richiesta ben precisa, per altro già avanzata nelle ultime settimane: un cessate il fuoco di almeno trenta giorni, senza condizioni, che secondo il ministro della Difesa Rustem Umerov sarebbe l’unica base possibile “per iniziare un negoziato”.
Dal canto suo Mosca ha replicato con una ipotesi di tregua di 2-3 giorni e solo in determinati settori del conflitto.
Le condizioni della Russia
Da parte russa, invece, le condizioni per la pace sarebbero ottenibili con due vie. La prima prevede il ritiro delle forze ucraine dalle regioni parzialmente occupate dalle truppe russe: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Solo successivamente al primo step si passerebbe al richiesto cessate il fuoco di 30 giorni, ma il ritiro dovrebbe comunque essere completato nei 30 giorni.
La seconda opzione di Mosca è più complessa e ambiziosa: revoca della legge marziale in Ucraina e la tenuta di elezioni entro 100 giorni da quel momento, smobilitazione delle truppe, esclusione della presenza di forze straniere in Ucraina, fine degli aiuti militari stranieri a Kiev. Oltre a queste situazioni si accompagnerebbe la creazione di un Centro bilaterale per il monitoraggio e il
controllo del cessate il fuoco. Solo dopo ci sarebbe la firma di un accordo con le disposizioni per l’intesa finale.